Decreto Dignità e lotterie statali, un binomio incompatibile

Ultimo Aggiornamento 18 dic 2018
Decreto Dignità e lotterie statali, un binomio incompatibile

Lo hanno sospettato e sostenuto in molti che il Governo si stesse accanendo un po’ troppo nei confronti di un problema che in Italia risulta essere certamente serio, ma non prioritario rispetto ad altri. Il gioco d’azzardo ha degli effetti secondari e la ludopatia è a tutti gli effetti una patologia da curare. Verissimo. Ma nella classifica delle dipendenze pubblicata dalla nostra redazione è all’ottavo posto dopo fumo, alcool, social network, droga, smartphone, shopping compulsivo e sesso. E allora perché tanto interesse proprio sull’ottava delle dipendenze?

Il Decreto Dignità ha vietato ogni forma di pubblicità per contrastare la ludopatia, ma poi nel testo si legge che sono esclusi dal divieto le lotterie nazionali a estrazione differita e i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Inoltre, andando a leggere i punti della manovra fiscale, il governo pubblicizza l’introduzione, per lottare contro l’evasione, della lotteria dello scontrino, chiamata con il nuovo nome di lotteria dei corrispettivi, che sarà introdotta dal 1° gennaio 2020 e che ovviamente farà parte delle categorie che potranno essere pubblicizzate.

Ma perché vietare la pubblicità? L’informazione e la formazione dei cittadini non aiuterebbero a renderli giocatori responsabili e meno inclini a cadere nella trappola del gioco rispetto ad un oceano immenso di siti che offrono di tutto un po’ senza che l’utente sia informato?

Qui c’è qualcosa che non quadra. In effetti non si capiva come fosse possibile che lo Stato potesse permettersi di rinunciare a tutti i soldi che entravano nelle sue casse dal comparto giochi e lotterie minando così tanto il terreno attorno alle aziende terrestri e dei migliori casinò online AAMS che producono e sostengono questo grande business legalmente vietando loro di fare pubblicità, ed in effetti non ci ha rinunciato ma sta facendo in modo di diventare esso stesso l’unico controllore di questo comparto.

Solo i giochi dello Stato potranno essere pubblicizzati. Gli altri nuocciono alla salute come il fumo. E i poveri affetti da patologia del gioco d’azzardo? E il problema dipendenza? E le famiglie sull’orlo del baratro a causa del gambling?

La lotteria dello scontrino non potrebbe spingere soggetti con forte predisposizione alla dipendenza dello shopping compulsivo ad unire la possibilità di una vincita mensile e quindi voler avere tanti codici scontrino per aumentare le proprie possibilità di vincita con l’innescarsi di una devastante sovrapposizione di dipendenze?

E non si considera che con la lotteria dello scontrino anche chi non si è mai né interessato, né avvicinato al mondo del gioco, diventerà un giocatore ed i possibili premi desteranno sicuramente interesse nei consumatori con la seria possibilità di creare nuovi soggetti affetti da dipendenza dal gioco?

Il Governo potrebbe essere allora multato come stabilito dal Decreto Dignità perché incentiva attività pericolose per la dignità dei cittadini. Oltretutto il Governo nello stabilire i requisiti per chi potrà accedere al reddito di cittadinanza, sta inserendo l’assoluto divieto di spendere i soldi di tale introito per attività di gioco, ma con l’introduzione della lotteria dello scontrino, quei soldi vengono automaticamente trasformati in betting money.

Non è forse lo stesso governo che firma il Decreto Dignità e la riforma economica? Che il governo non si sia accorto di questa sovrapposizione pericolosa? Oppure non ha fatto i conti con consumatori consapevoli e attenti che in poco tempo avrebbero notato l’incongruenza?

Giada Benazzi

: Copywriter e Public Relation Specialist

Sono una copywriter specializzata nel settore dell'iGaming ed esperta in Big Data legati al gioco d’azzardo online. Mi occupo della redazione e revisione dei contenuti pubblicati nella sezione blog di Gaming Report, oltre ad effettuare ricerche e indagini di settore. Curo le relazioni pubbliche con i media italiani e internazionali, soprattutto in nazioni come Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.