La pubblicazione dell’European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (ESPAD) ha aperto riflessioni importanti sul gioco d'azzardo. Parliamo di uno studio che ha affrontato i comportamenti sempre più a rischio degli adolescenti dovuto all’uso di sostanze stupefacenti, all'abuso di alcol e, appunto, al gioco d'azzardo. Proprio l'uso compulsivo dei videogiochi è stato uno dei temi maggiormente dibattuti in questo rapporto che ha coinvolto 37 paesi.
Il boom del gaming tra gli adolescenti
L’indagine ESPAD 2024 ha coinvolto oltre 113.000 studenti tra i 15 e i 16 anni in 37 paesi europei. Il rapporto presenta alcuni dati significativi per quel che riguarda il gioco.
Le ricerche effettuate hanno messo in evidenza come il gaming sia diventato parte integrante della quotidianità degli adolescenti, con l’80% dei ragazzi che ha giocato almeno una volta nell’ultimo mese.
Il successo di questo settore è evidente se se si analizza il boom del gioco femminile. Se nel 2015 solo il 22% delle ragazze dichiarava di giocare, nel 2024 la percentuale è salita al 71%. Anche il numero dei giocatori è cresciuto, passando dal 71% all’89%, ma in questo caso la percentuale di giocatori era già significativa.
Passando alla frequenza di gioco, il 17% degli adolescenti gioca quattro o più ore al giorno nei giorni di scuola, una percentuale che sale al 32% durante il weekend.
Gioco problematico: il 22% de govani riconosco un comportamento a rischio
L'indagine ESPAD ha affrontato in particolar modo la questione legata all'utilizzo problematico dei videogiochi. Ad oggi, l’Italia presenta la più alta incidenza di gioco tra gli adolescenti (45%), seguita da Islanda (41%) e Grecia (36%), mentre la percentuale più bassa si registra in Georgia (9,5%).
Secondo lo studio, il 22% degli studenti si riconosce in un comportamento a rischio legato al gaming, con punte particolarmente elevate tra i ragazzi (30%) rispetto alle ragazze (13%). Tale fenomeno è in aumento in seguito al boom del digitale.
Nel 2024, il 14% degli studenti ha dichiarato di aver giocato d’azzardo online, quasi il doppio rispetto al 7,9% del 2019. Anche in questo caso l'utilizzo di tecnologie ha portato a un aumento del gioco tra le ragazze. La loro partecipazione è triplicata, passando dal 2,7% all’8,7% nello stesso periodo, mentre il numero dei ragazzi che giocano continua a salire (29% nel 2024 contro il 16% nel 2019).
In media, il 23% degli studenti coinvolti nell’indagine ESPAD 2024 ha dichiarato di aver giocato d’azzardo con denaro nell’ultimo anno, sia fisicamente che online, tramite giochi di fortuna come slot machine, giochi di carte o dadi, lotterie o scommesse su eventi sportivi o corse.
Un fenomeno europeo
Il gioco tra i giovani è un problema di portata europea. Secondo l'indagine ESPAD, l’80% degli studenti dichiara di aver giocato a videogiochi almeno una volta nell’ultimo mese. Il 70% ha giocato durante i giorni scolastici e il 77% nei giorni non scolastici. Liechtenstein (95%) e Germania (91%) registrano i livelli più alti, mentre le percentuali più basse (ma comunque superiori al 50%) si osservano in Kosovo (59%) e Moldova (66%).
In generale, i ragazzi giocano più delle ragazze (89% contro 71%), con i divari più ampi in Grecia e Islanda (fino a 35 punti), e i più bassi a Cipro, Ucraina e Bulgaria (differenza tra 0 e 5 punti). La partecipazione al gioco online è più del doppio tra i ragazzi (20%) rispetto alle ragazze (8,7%). A questo riguardo, il pùi ampio divario tra giocatori e giocatrici si registra in Portogallo con 37 punti percentuali.
Infine, circa due studenti su tre (65%) che hanno giocato con denaro nell’ultimo anno lo hanno fatto anche tramite piattaforme online. In questo caso le percentuali più alte si registrano in Svezia (81%), Slovenia (77%), Kosovo (76%), Islanda e Montenegro (75%), Bulgaria e Slovacchia (74%). Le più basse in Italia (28%) e Spagna (44%).
Considerazioni finali: l'opinione di Elisa Benedetti (CNR)
Elisa Benedetti, ricercatrice presso il CNR, durante la presentazione dei risultati ESPAD ha espresso alcune considerazioni. La ricercatrice ha spiegato che la differenza tra Paesi europei è in aumento e che questa variabilità crescente potrebbe essere legata all’efficacia differente delle restrizioni e delle politiche di prevenzione. Benedetti ha voluto porre l'attenzione sulla crescita dell'aumento degli adolescenti che sviluppano comportamenti di gioco problematici, passati a quasi il 9% della popolazione studentesca.
Pur sottolineando come molti Paesi abbiano adottato nuove leggi riguardo il gioco, l’impatto di tali misure sulla prevalenza complessiva non sembra significativo. Per questo motivo, secondo il suo parere, è necessario operare nuove riforme per combattere un fenomeno che si va espandendo sempre di più.