Il Governo Meloni ha recentemente varato la Manovra di Bilancio 2025 che, dopo essere stato firmata da Mattarella e bollinata dalla Ragioneria di Stato si appresta a compiere il proprio iter alle Camere. Il testo contiene un intero capo in materia di giochi, in cui in larga parte viene concessa una sanatoria per il settore terrestre. Tuttavia, esistono altri punti che hanno già generato polemiche. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Proroghe biennali per il gioco terrestre nella Manovra di Bilancio 2025
La Manovra di Bilancio 2025 ha ufficializzato le proroghe biennali per quel che riguarda il gioco terrestre. Come si legge nel testo sono state prorogate «le concessioni in scadenza il 31 dicembre 2024 in materia di Bingo, di raccolta delle scommesse su eventi sia sportivi, anche ippici, sia non sportivi, compresi quelli simulati, nonché di realizzazione e conduzione delle reti di gestione telematica del gioco mediante apparecchi da divertimento e intrattenimento».
Le concessioni sul Bingo sono così state prorogate fino al 31 dicembre 2026 dietro il pagamento di un importo di 108.000 euro per ciascuna concessione e per ciascun anno di proroga. Anche le concessioni in materia di scommesse sono state prorogate a titolo oneroso fino al 31 dicembre 2026, dietro all'ammontare di 9.500 euro annui «per diritto afferente ai punti vendita aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici, compresi i punti di raccolta regolarizzati» e di 5.700 euro annui «per ogni diritto afferente ai punti vendita aventi come attività accessoria la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici». Infine, sempre al 31 dicembre 2026 sono state prorogate le concessioni per la realizzazione e la conduzione delle reti di gestione telematica del gioco mediante apparecchi da divertimento e intrattenimento dietro pagamento di 4.000 euro «per ciascun diritto, rispettivamente per i nulla osta posseduti da ciascun concessionario e per i diritti rilasciati a ciascun concessionario al 31 dicembre 2023».
Ma perché il Governo ha deciso per questa misura?
La risposta è semplice: benchè da tempo sia in agenda una riforma del gioco terrestre, ad oggi, i tempi per la sua realizzazione sembrano allungarsi. Vi è distanza, infatti, tra le richieste degli enti locali e le proposte del Governo e tale distanza crea ovviamente una fase di stallo per ciò che riguarda il riordino del gioco fisico.
In particolare sono due i temi su cui non vi è convergenza, ovvero distanziometro e luoghi sensibili. La trattativa non sembra quindi avere tempi brevi ed è per questo che la proroga onerosa biennale è un passo obbligatorio.
Slitta il bando per le concessioni del gioco online
Nella Manovra di Bilancio 2025 è contenuto anche un passaggio per quel che riguarda il gioco online. Lo slittamento del bando per le concessioni, dovute alla presentazione del parere circostanziato sul testo in stand still alla Commissione europea da parte del regolatore di Malta, impone per forza di cose una riflessione. Il Governo contava di far partire il bando tra fine dicembre e l'inizio del 2025, ma probabilmente servirà qualche settimana in più. Per questo nel testo della Manovra si può leggere che, in caso di slittamento del bando, verrà «verrà disposta una breve proroga tecnica per garantire continuità a mercato e all’Erario e consentire agli operatori le operazioni necessarie per l’adeguamento delle reti».
Se, dunque, si riuscirà prima di fine anno a emanare la gara, la proroga diventerà tecnica e quindi non sarà necessario un provvedimento legislativo. Se, al contrario, i tempi si prolungheranno, con ogni probabilità nella conversione in legge della Manovra verrà inserito un emendamento ad hoc per la proroga delle concessioni dell'online.
Articolo 66, il passaggio più controverso
Il passaggio più controverso della Manovra è l'articolo 66, dedicato alla prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie da dipendenze. Ebbene, con questo articolo si applica «sostituzione del Fondo e dell'Osservatorio nazionale per il contrasto al gioco patologico con un Fondo e un Osservatorio dedicati alle patologie da dipendenze tout court». Ciò comporta anche l'abrogazione delle norme relative all'istituzione del Fondo da 50 milioni di euro presenti nella legge di Stabilità del 2015. A partire dal prossimo anno vi sarà un fondo di spesa di 44 milioni ripartito tra le regioni sulla base di criteri determinati con decreto del ministro della Salute.
Alla pubblicazione di questo articolo le associazioni che combattono il gioco d'azzardo patologico sono insorte, parlando di clamoroso autogol.
Sarà interessante capire ora se il Governo rivedrà in parte le sue idee o proseguirà per la sua strada.