Perché non ci sono casinò in Italia?

Ultimo Aggiornamento 17 giu 2022
Perché non ci sono casinò in Italia?

Una domanda abbastanza spontanea, che è probabilmente balenata nella mente di parecchi di noi, è “Perché non ci sono casinò in Italia?”. Poi, magari, soffermandoci un attimo e pensandoci un po' meglio, ci siamo accorti che non è vero. Già, perché i casinò in Italia ci sono, seppure si possano contare sulle dita di una mano, senza neppure esaurirle tutte. Ma allora per quale motivo ce ne sono così pochi?

QUALI SONO I CASINÒ IN ITALIA?

Il primo che ci verrà in mente è, quasi sicuramente, lo sfavillante Casinò di Venezia: si tratta anche della casa da gioco più antica al mondo, fondata nel lontano 1638. L'attuale casinò, però, nonostante sia suddiviso in due sedi, non ha mantenuto l'originaria dimora storica: una sede è nel centro della città lacustre e si affaccia su Canal Grande, all'interno di Ca' Vendramin Calergi, anche nota per essere stata l'ultima residenza del compositore tedesco Richard Wagner; l'altra sede è invece vicina all'aeroporto Marco Polo, Ca' Noghera, un edificio decisamente più moderno, che ospita il primo casinò all'americana della nostra penisola, dotato di oltre 550 slot machine, molte delle quali fanno parte anche del palinsesto delle slot machine online con soldi veri.

Il secondo in termini di fama è il Casinò di Sanremo, che è attivo dal 1905: nei primi anni non operava però regolarmente, poiché solamente alla fine dell'anno 1927 è stato autorizzato dallo Stato italiano. Inizialmente fungeva da sede per giochi, spettacoli, concerti e, per i primi due anni, venne gestito direttamente dall'architetto che ha curato la progettazione del palazzo in stile liberty in cui insiste, il francese Eugène Ferret. La casa di giochi ligure è stata inoltre utilizzata quale prima sede del Festival di Sanremo, ospitando la più nota manifestazione della canzone italiana per i primi 25 anni, prima che venisse traslata, dall'edizione del 1977, al Teatro Ariston.

Il terzo casinò è quello di Saint-Vincent, denominato casinò de la Vallée e dislocato in Valle d'Aosta, mentre la quarta casa da giochi nostrana è in un'enclave italiana nel Canton Ticino svizzero, Campione d'Italia. Quest'ultimo casinò è stato recentemente oggetto di un fallimento, ma ha riaperto a gennaio 2022, dopo oltre tre anni di chiusura.

IL GIOCO D'AZZARDO IN ITALIA È LEGALE?

A questo punto, forse, si è generata un po' di confusione nella vostra testa: il gioco d'azzardo, quindi, è legale? E, se sì, per quale motivo ci sono solo quattro case da gioco e tutte concentrate nel nord del Paese? Di contro, se non è legale, come fanno a esistere e operare i quattro casinò sul territorio italiano, nonché una miriade di casinò online?

La confusione è abbastanza comprensibile, poiché la risposta non è fra le più ovvie: il gioco d'azzardo in Italia non è legale, tuttavia la normativa penale è carente e inadeguata.

Per le quattro case di gioco sopra descritte, lo Stato ha deciso di concedere una deroga, che viene periodicamente rinnovata e che li autorizza a operare in modo legale. Questa decisione, che può sembrare contraddittoria, è stata presa per evitare l'esodo di massa dei giocatori italiani oltre confine, circostanza che offre anche una chiave di lettura in riferimento alla peculiare posizione geografica dei pochi casinò regolari esistenti su suolo italiano, tutti quanti in prossimità dei confini nazionali. Effettivamente, le opzioni fra cui scegliere sono già parecchie a pochissimi chilometri dalla frontiera italiana: Nova Gorica, Lugano, Montecarlo, per citare solo le località più rinomate.

Il dibattito in materia è ancora aperto, infatti le proposte di nuove aperture di case da gioco sono molteplici, ancor più motivate nelle zone altamente turistiche, che vorrebbero soddisfare i bisogni dei visitatori che ogni anno provengono da tutto il mondo, offrendo un'opportunità in più di svago. La stessa Corte Costituzionale ha più volte sollecitato chiarezza in merito da parte del legislatore, al fine di poter implementare un impianto normativo inequivoco, ma - quantomeno fino ad oggi - nessun governo, trasversalmente a tutte le correnti partitiche, ha mai messo mano alla questione.

L'argomento è sicuramente uno dei più controversi e delicati ed è probabilmente per questo motivo che, finora, nessun governo si è mai assunto l'onere di affrontarlo a tutto tondo: si tratta di conciliare una chiara attitudine al gioco del nostro popolo con l'esigenza di contrasto del gioco d'azzardo patologico (GAP), ma per riuscire nell'intento occorrerebbe disfarsi di ipocrisie e soluzioni interlocutorie, che non fanno altro che ignorare il problema vero e proprio e che non si prefiggono una reale soluzione.

I soggetti che sono autorizzati a fornire gioco legale sono, infatti, stati insigniti di tale facoltà dallo Stato stesso: è, infatti, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) a occuparsi delle concessioni delle licenze e, al momento, appare evidente come debba far fronte alla domanda del settore del gioco attuando politiche contraddittorie e basandosi su una legislazione decisamente perfettibile.

E PER QUANTO RIGUARDA I CASINÒ ONLINE, SONO LEGALI?

Anche per i casinò online italiani la questione è analoga, per non dire perfettamente sovrapponibile: con la diffusione e la capillarizzazione dell'utilizzo di internet, nei primi anni 2000, il gioco si è espanso, raggiungendo anche il mondo virtuale. I giocatori di tutto il mondo, Italia inclusa, hanno potuto assaporare la comodità del gioco dall'interno delle mura domestiche, senza quindi la necessità di mettersi in viaggio verso l'estero o verso una delle quattro alternative nazionali. Lo Stato italiano si è dunque visto costretto a regolamentare questo aspetto, anche al fine di evitare un afflusso verso siti stranieri, oltre che per scongiurare l'utilizzo di piattaforme che non fornissero alcuna garanzia agli utenti. A tale scopo, ha provveduto pertanto a concedere licenze e concessioni, che sono facilmente consultabili e verificabili proprio sul sito di ADM.

Il gioco d'azzardo in Italia è quindi completamente gestito dallo Stato e contribuisce al gettito erariale: ogni tipologia gioco concorre in diversa percentuale. Per accertarsi che la piattaforma online prescelta sia regolarmente autorizzata da ADM, è sufficiente controllare l'header e il footer della pagina web, dove saranno necessariamente richiamati il logo AAMS/ADM e il numero di licenza.

Un caso particolare è rappresentato da alcune tipologie di poker online, che sono state inserite nella Finanziaria del 2007 fra le categorie di gioco lecite e non costituenti giochi d'azzardo: è stato, infatti, riconosciuto che sono basate prevalentemente sull'abilità del giocatore e non esclusivamente sulla fortuna o sull'alea, come ad esempio il Texas Hold‘em. Si può giocare esclusivamente nella modalità torneo (poker sportivo), nelle piattaforme munite di regolare licenza, versando la quota d'accesso e partecipazione al tavolo, senza ulteriore dispendio di denaro (come invece accade per le altre formule di gioco): una volta esauriti i propri fondi, si esce dal torneo, lasciando spazio agli altri giocatori del tavolo, fintanto che non ne rimarrà soltanto uno, ossia il vincitore che si aggiudicherà il montepremi, costituito dalla somma di tutte le quote di partecipazioni, uguali fra loro.

Pasquale Giacometti

: Redattore

Giornalista pubblicista esperto in calcio e scommesse sportive. Collabora in pianta stabile con la nostra redazione di Gaming Report e con due quotidiani online dedicati al Napoli e al football italiano. Specializzato in podcast, contenuti multimediali e social network.