Gioco, diminuzione importante in Emilia-Romagna, ma in Italia è pericolo per i giovani: i dati

Ultimo Aggiornamento 7 nov 2023
Gioco, diminuzione importante in Emilia-Romagna, ma in Italia è pericolo per i giovani: i dati

Di recente è stato reso consultabile lo studio nazionale HBSC "Health Behaviour in School aged Children", legato cioè alla salute dei ragazzi in età scolare, un bollettino che realizza ogni anno l’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’OMS. La regione scelta coi suoi adolescenti è stata, quest’anno, l’Emilia Romagna, una regione per certi aspetti virtuosa ma in cui si registrano aumenti preoccupanti circa l’incremento dell’uso di alcol e cannabis, a fronte di una diminuzione di gioco d’azzardo. 

Qual è l’obiettivo dello studio HSBC? 

Anzitutto analizzare i contesti familiari e scolastici, le abitudini e gli stili di vita più disparati, tra alimentazione, attività fisica e comportamenti negli adolescenti dagli 11 ai 15 anni. New entry del report di quest’anno anche i diciassettenni. Sono una serie di indagini su scala nazionale ogni quattro anni. La novità di questa edizione è legata al fatto che si tratta della prima rilevazione all’indomani della pandemia, cosa che ha consentito di confrontare stili di vita ante e post Covid-19. In Emilia Romagna sono stati coinvolti circa 4204 ragazzi e ragazze, con un totale di 234 classi: 109 per le scuole medie, 125 per le superiori. Il 5,8% di questi ragazzi è nato all’estero, tra di essi poco più della metà è di sesso femminile. 

Gli adolescenti coinvolti che hanno dichiarato di aver giocato d’azzardo nel corso dell’ultimo anno sono in percentuale ridotta rispetto al 32,6% del 2018: essi sono infatti il 31,2% del totale, tra questi il 44,2% è di sesso maschile. Il 20,7 invece è femminile. Aumentano invece i dati circa il consumo di alcolici e super alcolici e soprattutto di cannabis, la cui percezione negativa pare ormai essere solo un lontano ricordo non solo per i giovani ma soprattutto per il mondo adulto. 

I dati emersi dal report Venduti ai minori 2023

A questi dati fanno da contraltare i risultati di un altro report, quello di "Venduti ai minori 2023", indagine su circa 1400 ragazzi fra i dieci e i diciassette anni condotta dal Movimento Italiano Genitori con la collaborazione dell’Istituto Piepoli circa il fenomeno della vendita ai minori di prodotti vietati ed inadatti: tra questi gioco, alcol, tabacco, porno, prodotti contraffatti. 

Dati interessanti emergono circa il rapporto tra giovani e gioco: l’83% dei giovani sa che il gioco può avere conseguenze negative, ma solo il 47% crede che possano essere serie e permanenti. Il 79% sa che si tratta di attività vietate ai minori, ma solo il 7% crede che l’età giusta siano i sedici anni, mentre il 5% crede che basti avere 14 anni. Un allarmante 9% pensa invece che non sia vietato. Il 18% del totale ha giocato almeno una volta ma solo per il 41% del campione è stata controllata l’età. Il 57% dei gestori del gioco terrestre non si è rifiutato di far giocare un minorenne. Molti giocano online, soprattutto scommesse sportive. Ma solo sul 71% dei siti ci sono avvisi dell’illegalità del gioco ai minori. All’iscrizione nel 27% dei casi non viene chiesta l’età, nel 53% dei casi i ragazzi mentono. Più in generale la percezione del pericolo si sta via via abbassando.

 

Davide Luciani

: Redattore

Giornalista pubblicista di origine abruzzese e Copywriter da oltre sette anni. Su GamingReport mi occupo di redigere articoli sul mercato del gambling nazionale e internazionale, oltre a recensire slot machine e casinò online. Collaboro anche con delle testate sportive come Sportcafe24.com e con La Legge per Tutti, portale di diritto legato all'informazione giuridica e alla consulenza legale, commerciale e fiscale.