
Rinvii e rimandi continui. Questa è la situazione legata alla questione territoriale e locale del gioco pubblico. Infatti un accordo in Conferenza Unificata appare un qualcosa di sempre più lontano, difficile e complesso. Anche se, va detto, i buoni propositi, sia del governo che del Parlamento, ci sono tutti, ma non si è ancora arrivati a un punto di incontro.
Questo è ciò che quantomeno è stato dimostrato in questi mesi, apparsi lunghissimi, interminabili e, a volte, anche un po' tesi. Il riordino, il riassetto e la riorganizzazione del settore appare, senza alcun dubbio, un qualcosa di utile, di doveroso e di necessario e imprescindibile. Ci si trova di fronte a una legislazione spezzettata, confusa e davvero poco chiara. Per il momento però, nonostante i numerosi tentativi, si vedono pochi spiragli concreti. Ed è questo a preoccupare più di ogni altra cosa.
Un aspetto importante e di cui non si può non tenere conto è il continuo mutare e cambiare della normativa locale. Ciò non fa altro che aumentare la confusione e la complessità della situazione. Il tutto diventa dunque profondamente, totalmente e incredibilmente paradossale. L'industria continua però a funzionare molto bene e a mettersi in mostra. Questo è un segnale a dir poco importante, soprattutto dal punto di vista della crescita e dello sviluppo. Anche perché non ci si può scordare che l'offerta del gioco legale è il principale e il miglior contrasto per sconfiggere e annientare l'illegale. Gli utenti, ovviamente, preferiscono e scelgono la sicurezza e la tranquillità. Il successo del gioco in Italia è ormai un qualcosa di noto e di conosciuto. L'organizzazione di numerose kermesse, come l'Enada di Rimini e la Fee di Riccione, non sono altro che l'ennesima testimonianza e conferma. Inutile negare l'evidenza.
L'urgenza principale è quindi quella di trovare un accordo con gli enti locali. Sono infatti quest'ultimi a vivere a stretto contatto con i territori e a conoscere le problematiche e le difficoltà. Insomma, tutti i nodi potrebbero davvero venire al pettine. E questo anche perché molte città e regioni hanno deciso di adottare misure più restrittive e più rigide per evitare effetti e conseguenze devastanti e pericolose. Il rischio di un quadro sempre più confuso e frammentato è davvero molto alto.
In questo di clima di incertezza e preoccupazione, il gioco pubblico continua però, come detto, a ottenere risultati positivi e soddisfacenti. Forse è proprio per questo che è necessaria una normativa chiara, precisa e dettagliata. Non occorre perdere ulteriore tempo. Ne è convinto il governo italiano e lo sa bene anche il Parlamento.
La fine della legislatura pian piano si avvicina. Sarà quella la data di scadenza per arrivare a un riordino del settore? Difficile dirlo. La speranza però rimane sempre e comunque l'ultima a morire. E che sia la volta buona, viene quasi da dire. Perché certi obiettivi non possono costantemente rimandati.